Conosciamoci
Eccomi, mi chiamo Alessandro Lolli e faccio il pubblicitario. Credo di aver deciso di fare questo mestiere il giorno in cui mio padre mi prese con sé per recarsi nell’agenzia pubblicitaria incaricata di realizzare l’immagine corporate della sua attività. Penso che se ne sia pentito per anni, sono convinto si aspettasse che diventassi un futuro dottore in qualche cosa. Avevo 11 anni. Rimasi entusiasta e rapito da tutti quei tecnigrafi, dai pennarelli Pantone colorati disposti secondo la scala cromatica [il Mac non esisteva ancora] ma soprattutto dalle persone che vi lavoravano: appassionate e creative che discutevano, valutavano bozze e mockup con mio padre. Non mi sono più ripreso e ancora oggi vivo ogni nuovo progetto con quello stesso stato d’animo.
Ho iniziato ad occuparmi di pubblicità dieci anni dopo, terminati gli studi all’Istituto Europeo di Design (IED-Milano) nel 1993, lavorando come assistente all’art direction in alcune agenzie milanesi. All’epoca, gran parte dei progetti si facevano ancora a mano. Sono stato fortunato, ho vissuto tutta la filiera analogica della creazione di un progetto, dall’idea alla produzione, acquisendo quegli strumenti e quella visione, ancora oggi fondamentali, in grado di farmi realizzare, in modo professionale, progetti di comunicazione sia offline che, oggi, anche online.
Nel 1995 ho sostenuto l’esame da agente Enasarco. Un breve periodo come venditore [David Ogilvy, a Londra, fu venditore porta a porta di elettrodomestici] è stato illuminante per farmi comprendere cosa fosse la vendita e che il pubblicitario, alla fine, è un venditore che utilizza mezzi intermedi per parlare contemporaneamente a più potenziali clienti.
Ho lavorato in varie agenzie, iniziando come grafico pubblicitario e poi, crescendo, come direttore creativo, fino a fondarne una nel 2005. Nel 2012 ho deciso di dare un cambio di rotta, snellire per essere più agile, ed è nata MADVISION no toy communication per fornire la mia consulenza in progetti di comunicazione.
Come agisco ...
MADVISION no toy communication sono io. Non un’agenzia a servizio completo ma un consulente a servizio mirato. Il mio lavoro è dare idee e soluzioni creative con la calma di chi sa ascoltare il cliente, per poter poi porgli quelle domande affinché, insieme, si possano scoprire nuove sfaccettature a cui forse lui non aveva mai pensato e nemmeno la sua concorrenza. La prospettiva, quella creativa dalla quale guarderò i vostri prodotti/servizi, non potrà essere uguale alla vostra altrimenti la mia utilità sarebbe pari a quella di uno spazzolino da denti senza il dentifricio.
L'idea creativa deve esprimersi attraverso strumenti di comunicazione efficaci, se ben realizzati. Se necessita di una campagna online o stampa, di un marchio o di un sito web, di un catalogo di prodotto, di una brochure istituzionale o di un video istituzionale, ne dirigo lo sviluppo affiancando, di volta in volta, figure professionali qualificate e specializzate nel campo richiesto, in modo da comporre la squadra più adatta per il vostro progetto.
Nella produzione, che sia un copywriter, un illustratore, un fotografo, una casa di produzione video, un 3D artist, un creative retoucher, un motion designer o un programmatore HTML(5) e CSS, amo circondarmi di persone che, come me, mettono la perfezione davanti agli occhi come la proverbiale carota è messa davanti a quelli del cavallo. Il cavallo [e noi anche se non nitriamo] non la raggiungerà mai perché il suo scopo non è quello di essere mangiata, ma di sicuro sarà spronato a dare il meglio di sé per riuscirci. Ci poniamo sempre standard utopistici per raggiungere almeno quelli che fanno dire "wow". Non contempliamo un livello inferiore. Non è mai facile, non sempre le tematiche trattate e i budget allocati ci hanno concesso grande spazio di manovra, ma non abbiamo mai cambiato approccio e, anche a progetti dal respiro contenuto, siamo sicuri di essere riusciti a dare quell'impronta autorevole e professionale che fa da spartiacque tra i soldi ben impiegati e quelli gettati alle ortiche. Alcuni progetti raccolti in questo sito ne sono un esempio.
... e come la vedo.
Molti sanno utilizzare un computer. È uno strumento meraviglioso ma fa solo quello che gli diciamo di fare. Bisogna comunque conoscere le regole del gioco e ricordarsi che una macchina non sforna idee, nemmeno se dotata di intelligenza artificiale: la creatività sarà sempre appannaggio solo dell’uomo.
Sono le idee che fanno la differenza, senza di loro il resto non starà in piedi. Una buona idea, un linguaggio originale, coerente e a volte anche un po’ ironico, il tono giusto di un’immagine, la scelta di un design premiante veicolano il vostro messaggio facendolo emergere dal rumore dell’affollata comunicazione, rendendolo più distinguibile, credibile e memorabile.
La qualità della creatività di un’idea è direttamente proporzionale alla statura del pensiero strategico che l’ha partorita. Vi è mai capitato di incontrare qualcuno che, invece di parlare con voi, parlasse solo di se stesso? Che noia! Dopo un po’ avrete smesso di ascoltarlo. L’autoreferenzialità urlata e fine a se stessa, sia istituzionale che di prodotto, non conferisce credibilità e non cattura l’interesse del vostro cliente perché non si rivolge a lui, ma anzi è un monologo che tende ad escluderlo. Un messaggio intelligente è dotato di sintesi e parla la lingua del suo destinatario. Deve essere immediatamente comprensibile, semplice, che non significa banale o stupido. Il politico che incolpa l’elettorato per aver perso le elezioni, e non la sua campagna elettorale poco convincente, difficilmente avrà successo.
Un paio di consigli. Anzi, tre.
Se dovete fare comunicazione non fate tutto e a qualsiasi costo. Fate quello che potete, ma fatelo bene.
È indispensabile monitorare la concorrenza, ma non costringetevi a comunicare perché lo fa anche il vostro avversario. Sarà solo un spesa. Perché risulti un investimento è meglio che sia una scelta figlia di un pensiero strategico rivolto alla vostra azienda e non a quella del vostro competitor. Sarà sicuramente più ispirata ed efficace. Non inseguite ma fatevi inseguire.
Mi piace essere schietto. Se avete sempre pensato di risolvere le vostre problematiche di comunicazione contando sul famoso cugino [tutti ne abbiamo uno da qualche parte] che sa usare il computer dilettandosi di grafica, ma fa l'architetto o l'aspirante influencer su Instagram, non credo di essere la persona adatta al vostro caso. Ma sarò sempre disponibile ad ascoltarvi quando realizzerete che comunicare è una faccenda seria. Se fatto male potrebbe arrecare danni che richiederanno molto più tempo per essere recuperati di quanto c'è ne voluto per causarli.